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Anche se poco conosciuto, comincia anche in Italia a circolare il concetto di COHOUSING, una parola mutuata dall'inglese, difficilmente traducibile, che viene utilizzata per rappresentare realtà o progetti di diversa natura. Si può costituire una comunità di cohousing a partire da un progetto tecnico, da un edificio da ristrutturare, da un terreno disponibile, o da un gruppo di persone che hanno alcuni obbiettivi in comune. Il nostro gruppo è partito da quest'ultima situazione.

Il percorso scelto

Il gruppo iniziale si è costituito nell'autunno del 2007 e, nel febbraio del 2008, in seguito ad un incontro di presentazione del libro “Cohousing e condomini solidali” di Matthieu Lietaert edito da AamTerra Nuova, si sono aggiunte altre persone. E' iniziato un percorso di approfondimento sul tema del cohousing e, nello stesso tempo, di conoscenza reciproca attraverso riunione periodiche. Fin dai primi incontri, al gruppo iniziale si sono aggiunte via via persone nuove attraverso il meccanismo del passa parola. E' capitato che ad ogni nuova riunione si sono rimessi in discussione concetti già chiariti o si sono persi per strada percorsi iniziati. Un lavoro faticoso e poco concludente che rischiava di bloccare il processo iniziato. Ne siamo usciti scegliendo di darci una struttura stabile e di attivare alcuni Gruppi di lavoro con compiti specifici. E' nata così l'Associazione Cohousing in Toscana con uno statuto in cui abbiamo cercato di sintetizzare i nostri propositi. Gli obbiettivi dell'associazione sono essenzialmente di natura culturale come dichiarato nello statuto: promozione del modello del cohousing, utilizzo di metodi di progettazione e costruzione nel rispetto dell'ambiente, promozione di uno stile di vita orientato alla condivisione e al reciproco aiuto, ecc. L'obbiettivo dell'Associazione è quello di facilitare la formazione dei gruppi di chouser e di sostenerli durante il loro percorso attraverso le competenze interne o esterne all'associazione stessa. Nella fase della realizzazione dei progetti, l'Associazione si farà carico di ricercare nuovi soci se necessario e di facilitare la coesione all'interno dei gruppi.

Il metodo del confronto

Molti partecipanti hanno auspicato che fra i membri dei gruppi di cohousing il confronto possa svolgersi ed essere migliorato con l'uso di metodi e strumenti comunicativi e organizzativi come la comunicazione non violenta, la facilitazione e il metodo del consenso ritenendo questi molto utili per chi si pone l'ambizioso obiettivo del vicinato elettivo. Ci proponiamo di acquisire comportamenti, strumenti e tecniche che consentono a un gruppo di prendere delle decisioni, o anche semplicemente di consultarsi in modo costruttivo, cioè efficace sul piano dei contenuti, soddisfacente sul piano delle relazioni, coerente con i valori e le finalità del gruppo.

I gruppi di cohousing

E' evidente che non è per niente facile costituire un gruppo che abbia in comune gli obbiettivi essenziali per iniziare un processo di cohousing come la localizzazione dell'insediamento (città, campagna, mare?) il tipo di spazi e servizi comuni (piscina o laboratorio?) il tipo di costruzione (case di legno o in muratura?) ma le difficoltà non devono scoraggiare. E' fondamentale impostare i rapporti all'interno del gruppo alla massima chiarezza esprimendo dubbi e perplessità pur ricercando soluzioni comuni. E' raccomandabile che vengano concordate delle regole fin dall'inizio seguendo la modalità di procedere attraverso il metodo del consenso fin dove è possibile. Il difficile percorso può essere sostenuto, se necessario, da figure professionali quali mediatori sociali, facilitatori, ecc. La formazione di gruppi stabili segue un tipo di aggregazione spontanea e di elezione personale dove interessi, aspirazioni, stili di vita possano essere condivisi come orizzonte comune e partecipato di intenti e di regole. Ogni progetto di cohousing avrà la più totale autonomia organizzativa, dal numero dei partecipanti, alla scelta del sito, alla ricerca dei finanziamenti, alle definizione delle caratteristiche tecniche ed è portatore delle proprie peculiari caratteristiche dall'inizio fino al completamento della realizzazione. Quindi uniamo le nostre forze, diamo vita ad una operazione in cui la propria abitazione sia il motivo per costruire un nuovo modello sociale. Puntiamo al risparmio, alla tutela dell’ambiente, alla solidarietà tra generazioni, ad invertire un modello di vita in cui la solitudine e l’emarginazione sociale avanza negli anni, trasformiamo lo spazio urbano in spazio collettivo. Diamo vita a una formula antica ma ora perduta… la vita nelle campagne, nei borghi, nei piccoli centri e nei quartieri delle città era così.

 
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