Terra Nuova
HomeHome   giovedì 26 marzo 2015 - 11.17.38
Cerca nel sito  
Sezioni
 
QUALITÀ e TABÙ DI UN BUON FACILITATORE
 -  ()
Indietro Invia l'articolo ad un amico ... Stampa ... Google Maps ...
(1103 letture)
Ancora due parole sul ruolo di chi facilita i gruppi da parte di Lucilla Borio

 Qualità di un buon facilitatore

Ha grande stima del principio del consenso
Stima il gruppo che sta facilitando
E’ un buon comunicatore, si esprime bene (in modo chiaro e articolato) e ha la capacità di ascoltare
Ha buona memoria
Ha senso logico: abilità di identificare le parti di un tutto e procedere in modo logico
Ha intuizione: sa fare collegamenti non logici
Ha equilibrio emotivo e buona energia fisica
Ha un buon senso dell’umorismo, pazienza e flessibilità
Ha calore personale ed atteggiamento positivo
Si sente a suo agio anche nel conflitto
Si sente impegnato a migliorare la propria capacità di facilitatore

Tabù del facilitatore
Dare la propria opinione sul tema in discussione
Bloccare una proposta
Ironizzare in modo sarcastico o banalizzare quello che sta succedendo al gruppo
Presupporre che il gruppo non si metta d’accordo su un tema
Insistere perché il gruppo segua una certa linea
Confessare che facilitare è difficile
Abbandonare il gruppo al suo destino

Il facilitatore che viola la fiducia del gruppo, offende l’intelligenza o l’integrità dei partecipanti o in qualche modo esce dai confini del proprio ruolo, dovrebbe essere messo in discussione dal gruppo ed eventualmente sostituito.

Livelli di esperienza del facilitatore

Livello principiante: “Il vigile urbano obiettivo”

Capisce gli elementi procedurali e il metodo decisionale e lo può spiegare con facilità
Può guidare il gruppo con un’Ordine del Giorno semplice e completo
Fa domande per facilitare (es.: siamo pronti a proseguire?)
Si ricorda l’ordine di chi ha chiesto la parola
Partecipa un po’ alla creazione dell’ordine del Giorno e alla preparazione della riunione
Chiede appoggio e consigli ai facilitatori più esperti

Livello intermedio: “Il facilitatore abile”
Vale quanto sopra, ed inoltre:
La capacità di aiutare il gruppo a “cavarsela” ed uscire dall’impasse
Identifica le polarità e aiuta a dissolverle
Chiarisce le questioni, fornisce un’ analisi e una sintesi utili
Organizza e partecipa durante la pianificazione delle riunioni
Sviluppa relazioni con le persone chiave
Dimostra un eccellente senso di giustizia ed equilibrio, assicura pari opportunità per le minoranze
È personalmente impegnato affinché tutto vada per il meglio
Collabora ed appoggia altri facilitatori

Livello esperto: “Lo sciamano imparziale”
Vale quanto sopra, ed inoltre:
Conosce bene i progetti che si discutono e aiuta il gruppo ad avanzare verso soluzioni creative che portino beneficio a tutti
Ispira gli altri con il suo impegno, responsabilità, rispetto per tutti
Esalta il senso d’importanza della riunione e usa miti (la storia del gruppo), simboli (i totem del gruppo), rituali (apertura / chiusura degli incontri, il momento dei pasti), per generare guarigioni, raggiungere mete, creare senso di comunità
Si offre per formare facilitatori meno esperti, scrive articoli, organizza corsi

 
Le nostre riviste
Newsletter