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QUALITÀ e TABÙ DI UN BUON FACILITATORE
Ancora due parole sul ruolo di chi facilita i gruppi da parte di Lucilla Borio
Qualità di un buon facilitatore
Ha grande stima del principio del consenso Stima il gruppo che sta facilitando E’ un buon comunicatore, si esprime bene (in modo chiaro e articolato) e ha la capacità di ascoltare Ha buona memoria Ha senso logico: abilità di identificare le parti di un tutto e procedere in modo logico Ha intuizione: sa fare collegamenti non logici Ha equilibrio emotivo e buona energia fisica Ha un buon senso dell’umorismo, pazienza e flessibilità Ha calore personale ed atteggiamento positivo Si sente a suo agio anche nel conflitto Si sente impegnato a migliorare la propria capacità di facilitatore
Tabù del facilitatore Dare la propria opinione sul tema in discussione Bloccare una proposta Ironizzare in modo sarcastico o banalizzare quello che sta succedendo al gruppo Presupporre che il gruppo non si metta d’accordo su un tema Insistere perché il gruppo segua una certa linea Confessare che facilitare è difficile Abbandonare il gruppo al suo destino
Il facilitatore che viola la fiducia del gruppo, offende l’intelligenza o l’integrità dei partecipanti o in qualche modo esce dai confini del proprio ruolo, dovrebbe essere messo in discussione dal gruppo ed eventualmente sostituito.
Livelli di esperienza del facilitatore
Livello principiante: “Il vigile urbano obiettivo” Capisce gli elementi procedurali e il metodo decisionale e lo può spiegare con facilità Può guidare il gruppo con un’Ordine del Giorno semplice e completo Fa domande per facilitare (es.: siamo pronti a proseguire?) Si ricorda l’ordine di chi ha chiesto la parola Partecipa un po’ alla creazione dell’ordine del Giorno e alla preparazione della riunione Chiede appoggio e consigli ai facilitatori più esperti
Livello intermedio: “Il facilitatore abile” Vale quanto sopra, ed inoltre: La capacità di aiutare il gruppo a “cavarsela” ed uscire dall’impasse Identifica le polarità e aiuta a dissolverle Chiarisce le questioni, fornisce un’ analisi e una sintesi utili Organizza e partecipa durante la pianificazione delle riunioni Sviluppa relazioni con le persone chiave Dimostra un eccellente senso di giustizia ed equilibrio, assicura pari opportunità per le minoranze È personalmente impegnato affinché tutto vada per il meglio Collabora ed appoggia altri facilitatori
Livello esperto: “Lo sciamano imparziale” Vale quanto sopra, ed inoltre: Conosce bene i progetti che si discutono e aiuta il gruppo ad avanzare verso soluzioni creative che portino beneficio a tutti Ispira gli altri con il suo impegno, responsabilità, rispetto per tutti Esalta il senso d’importanza della riunione e usa miti (la storia del gruppo), simboli (i totem del gruppo), rituali (apertura / chiusura degli incontri, il momento dei pasti), per generare guarigioni, raggiungere mete, creare senso di comunità Si offre per formare facilitatori meno esperti, scrive articoli, organizza corsi
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