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L'INFLUENZA DEL RANGO E DEI PRIVILEGI
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Una 'pillola', con la quale sempre Lucilla Borio, fa riflettere sui ruoli e la gestione del potere all'interno dei gruppi

Un elemento interessante della dinamica interpersonale è legato a un tema scottante e viene considerato un tabù sia in gruppi egualitari sia nelle strutture gerarchiche: gli elementi di rango e privilegio.
Rango e privilegio sono strettamente legati. Il privilegio è lo spazio che abbiamo a disposizione per essere noi stessi, la libertà di poterci esprimere, l’opzione di scegliere. Il rango è la somma di tutti i privilegi che abbiamo. Ognuno di noi ha un rango in qualsiasi situazione si trovi. Il rango non è fisso, ma cambia a seconda del contesto.
Normalmente il rango è inconscio e non siamo consapevoli di come agisce su di noi. Siamo abituati a una concezione negativa di rango e privilegio, mentre invece l’accezione data da Mindell(*) è positiva, intesa nel senso di opportunità che si ha a disposizione.
E’ l’abuso del potere che crea conflitto.


Rango esterno e rango interno.

Rango esterno: globale o sociale; rango globale deriva dal paese e dal contesto in cui siamo nati per cui abbiamo poche possibilità di modificarlo. Es. Colore della pelle, lingua madre, tipo di passaporto, casta sociale. Rango sociale si riferisce al tipo di educazione, alla ricchezza, al lavoro, ed è possibile una evoluzione.
Rango interno: psicologico - spirituale, si riferisce a quanto una persona è centrata, “robusta” psicologicamente, quanto è in grado di apprendere e di autoguarirsi. Altri fattori di rango sono legati al genere maschile – femminile, da una salute fisica buona, da fattori estetici, ecc.
Fattori di rango in gruppi ed associazioni: da quanto tempo siamo parte del gruppo? I fondatori hanno un rango più elevato, hanno molte informazioni e ne controllano la circolazione, con riconoscimento di questo da parte degli altri.


Come leggere i ranghi in noi stessi e negli altri:

Aspetto comportamentale: persona con rango alto all’interno di un gruppo agisce in modo rilassato, distaccato, non emotivo, esprime autostima, fiducia in se stessi sia a livello verbale sia con il linguaggio corporeo. Controlla i tempi, monopolizza la discussione, quello che dice ha un peso notevole anche se parla poco.

Persone di rango basso esprimono mancanza di autostima, non controllano bene la comunicazione verbale, linguaggio corporeo esprime mancanza di autostima e insicurezza, hanno poco peso nel gruppo, accumulano frustrazione e rabbia repressa e prima o poi possono colpire alle spalle quelli di rango più alto (anche con i pettegolezzi).

Il problema viene dalla cristallizzazione dei ranghi e dagli abusi. Si deve creare una dinamica di circolazione dei ranghi ed un livello di empatia. La persona di rango alto può anche dare la possibilità agli altri di elevarsi e di condividere i privilegi a cui ha accesso.





 
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